Napoli è Napoli. Napoli è un teatro – ma sarebbe più corretto dire “Il teatro è Napoli”- Napoli è la Pizza, Napoli è il Presepe napoletano, Napoli è la sua lingua, si badi bene Lingua, non dialetto, Napoli è la canzone napoletana, Napoli è il Cinema, Napoli è San Gennaro, Napoli è la Smorfia, Napoli è una e cento maschere, Napoli è la pastiera napoletana, Napoli è o’ babbà, Napoli è nà tazzuniella è cafè, Napoli è Napoli. |
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La più misteriosa città del mondo antico, una Pompei che non è stata mai sepolta, ha identificato la storia politica , economica , culturale e artistica delle regioni dell’Italia meridionale fino all’unità d’Italia , grazie agli Angioini , che spostarono la Capitale da Palermo a Napoli .
Fu fondata dai Cumani come Partenope prima nel VII secolo e come Neapolis poi nel V secolo a.C. La conquista sannita contribuì alla nascita del “popolo campano” degli Osci frutto della fusione delle diverse culture diffuse nella regione .
Dai Normanni agli Angioini , dagli Aragonesi ai Vicerè spagnoli, ai Borboni. Napoli conserva testimonianze storiche , architettoniche , artistiche che poche altre città al mondo possano vantare.
Il cambio di tendenza sia politica che culturale ha dimostrato, negli ultimi tempi, la capacità di Napoli di riprendere a scrivere altri importanti capitoli della sua storia millenaria.
“Grande, luminosa, gentil città” così la definisce Giambattista Vico;
“Sotto il cielo più puro, il suolo più insicuro” così invece Goethe...e sono solo alcuni dei ritratti donati alla splendida città “instabile sotto un cielo di una serenità ingannevole”.
Nel corso dei secoli ha rappresentato la quintessenza dei valori storici, culturali e artistici del Mezzogiorno d’Italia.
Ne è conferma il rapporto privilegiato che, a lungo, la grande città intrattenne con i colti viaggiatori del Grand Tour per i quali costituiva una tappa irrinunciabile e amatissima.
Napoli è una città dai mille volti, uno dei quali, forse il più attraente è l’inesauribile vitalità che sembra derivarle dal fuoco nascosto della sua montagna simbolo. Sì perché Napoli è anche il Vesuvio, Il vulcano più famoso del mondo, alto oltre 1281 metri con alle spalle millenni di storia.
Simbolo visivo di Napoli è il Castel Nuovo meglio noto come Maschio Angioino.
La splendida costruzione sorge in Piazza Municipio, al lato dei giardini del Palazzo Reale e a pochi passi dal porto di Napoli che domina con la sua immensa mole.
Il castello originario fu costruito tra il 1279 e il 1282 su progetto affidato dal sovrano angioini ad architetti francesi. In stile gotico, aveva pianta quadrilatera irregolare, quattro possenti torri di difesa, mura merlate e un fossato di protezione. La denominazione Castel Nuovo prende piede in seguito ai radicali lavori di rifacimento commissionati da Alfonso d’Aragona dopo la sconfitta dei francesi: artisti catalani e fiorentini, sotto la guida dell'architetto aragonese Guglielmo Sagrera, ampliarono e fortificarono la struttura. Per celebrare il successo e la potenza della dinastia aragonese, il sovrano volle adornare il portale d'accesso al castello con un monumentale arco di marmo bianco, ritenuto una delle più rilevanti opere del Rinascimento italiano, dai forti richiami agli archi di trionfo di epoca romana. Sul lato opposto a quello d'ingresso, una lunga scalinata in piperno conduce agli appartamenti e alla monumentale Sala dei Baroni, miracolo di statica, dalla bellissima volta a crociera con costoloni che si congiungono nel centro, ad un'altezza di oltre 30 metri.
Senza dubbio la Piazza più nota di Napoli è Piazza Plebiscito.
E’, oggi, la più grande e la più rappresentativa nonostante fino ai primi anni Novanta fosse ridotta a un grande parcheggio mentre l’area antistante a Palazzo Reale era una strada a più corsie. Il nome della piazza si deve al Plebiscito con cui il 21 ottobre 1860 l’Italia Meridionale, allora Regno delle due Sicilie, si univa al Piemonte dei Savoia. La Piazza si sviluppa all’interno di quattro importanti costruzioni: la chiesa di San Francesco di Paola, il Palazzo Reale, il Palazzo Salerno ed il Palazzo della Foresteria. Al centro della piazza sono collocate due statue equestri di Antonio Canova, raffiguranti Ferdinando I e Carlo III di Borbone. Piazza del Plebiscito ospita le manifestazioni più importanti della città, come la celebrazione del Capodanno, la nuova festa di Piedigrotta, concorsi ippici internazionali, concerti, manifestazioni politiche e i festeggiamenti per i successi sportivi della squadra di calcio del Napoli.
Un itinerario napoletano può prendere le mosse attraversando Spaccanapoli. Chi non ne ha mai sentito parlare? Spaccanapoli è una delle arterie più celebri della città che divide il centro storico con una precisione quasi geometrica, un lungo corridoio puntellato di testimonianza del passato e di tesori artistici, ricco di campanili, di monumentali chiese e di palazzi aristocratici.
Piazza Dante, Piazza del Gesù Nuovo, Piazza San Domenico Maggiore, la Piazzetta Nilo con il cosiddetto Corpo di Napoli, la statua del Dio Nilo di oltre duemila anni fa (una delle più antiche testimonianze del passato della città) sono dei veri e propri scrigni ricchi di tesori architettonici. Dalla Piazzetta Nilo comincia Via San Biagio dei Librai, il tratto più antico, uno dei tre decumani maggiori dell’antica città greco-romana e anche il più turistico: negozi di souvenir, botteghe artigiane, antiquari e venditori di prodotti enogastronomici. Percorrendo questo tratto si incrocia la famosa San Gregorio Armeno, la celebre strada dei presepi e, poco più avanti, si trova Piazza San Gaetano, uno degli ingressi della Napoli sotterranea.
Proseguendo ancora per Spaccanapoli e lungo il decumano maggiore si raggiunge Via Duomo, altre importante strada cittadina dove si può ammirare la cattedrale di Napoli, il noto Duomo di San Gennaro. Attraversata Piazza Duomo Spaccanapoli prosegue fin nel cuore di Forcella.
Difficile descrivere i colori, il numero di botteghe e bancarelle che caratterizzano Via San Gregorio Armeno dove si può trovare di tutto, ma proprio di tutto per l’allestimento del presepe: capanne di sughero e di altri materiali delle più varie dimensioni, oggetti azionati da congegni meccanici, pastori di terracotta con abiti in tessuto realizzati su misura. Sono, spesso, delle vere opere d’arte realizzate da famiglie di artigiani che si tramandano la tecnica e i segreti si di generazione in generazione. Non mancano tuttavia, in mezzo al pullulare di statuette, anche altri oggetti, dal più discutibile valore artistico, ma che denotano l’ironia e la fantasia del popolo napoletano ( Maradona, Dio di Napoli, a ricordo degli anni d’oro della squadra cittadina, o l’allora giudice Antonio di Pietro protagonista di Tangentopoli).
Da non perdere un Viaggio affascinante nel sottosuolo di Napoli. Napoli Sotterranea
A quaranta metri di profondità sotto le vocianti e caratteristiche vie del centro storico di Napoli, si trova un mondo a parte, per molto ancora inesplorato, isolato nella sua quiete millenaria eppure strettamente collegato con la città.
E' il grembo di Napoli, da cui essa stessa è nata. Visitarlo significa compiere un viaggio nel tempo lungo duemila e quattrocento anni. Le visite guidate partono da Piazza S. Gaetano, al centro storico, e da Vico S. Anna di Palazzo, nei quartieri spagnoli.